martedì, 3/12/2024 | 7:22 CET
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Intervista a Marco Pucci, nuovo atleta Roma Nuoto Master

Ciao Marco. Quest’anno dopo tante stagioni al Firenze Nuota hai deciso di “cambiare aria. Come mai?

Ciao a tutti… Beh, dopo quasi sette anni nella stessa squadra penso fosse arrivato il momento di guardarmi intorno e di provare nuove esperienze. Avevo voglia di una nuova realtà, di nuovi stimoli. Avevo ed ho voglia di tornare a sentirmi protagonista e importante, per me stesso e per la squadra e non un semplice numero. Ho voglia di tornare a sentirmi tifato e coccolato e non che dopo un 200 delfino ai campionati regionali vinto con 7 secondi di vantaggio sul secondo quando esco qualcuno della mia squadra mi chieda “ma eri in acqua anche te?”. Lungi da me fare polemica, i ricordi belli superano di gran lunga quelli fastidiosi, ma nell’ultimo anno sono successe tante piccole cose che alla fine hanno fatto traboccare il vaso. Detto questo ci tengo a dire che la maggior parte del gruppo mi ha lasciato ricordi bellissimi e resteranno per sempre miei amici.  Non faccio nomi perché finirei sicuramente col dimenticarmi qualcuno, ma se leggeranno l’intervista sapranno a chi mi riferisco!

Tu sei un fiorentino, ma hai scelto la Roma Nuoto Master, perché?

Prima di tutto perché ho visto grande passione e spirito di gruppo. Nonostante i numeri della squadra non siano piccoli ho visto grande affiatamento tra i ragazzi. Ai campionati italiani, per fare un esempio, ogni volta che scendeva in acqua un loro atleta loro erano in 30 sugli spalti a fare il tifo. Ed è una cosa che ammiro. Qualche squadra toscana, mi ha chiamato, quando hanno saputo che avrei cambiato, e per questo li ringrazio, fa sempre piacere essere corteggiato, ma credo che quando uno cambia lo debba fare per bene e il circuito fin del Lazio mi ha sempre affascinato, così come quello Veneto. Chi mi conosce bene lo sa, la Roma Nuoto Master è stata da subito la mia prima scelta.

 

Hai un passato da agonista?

Più o meno, diciamo di sì. Ho nuotato da piccolo fino al primo anno ragazzi. Avevo una grande passione e da esordiente mi sono tolto anche qualche soddisfazione con alcuni podi ai campionati regionali nei 100 e 200 delfino e con la vittoria nella staffetta 4×100 mista alla quale detti il via facendo la frazione a dorso. Poi quando passai ai ragazzi pensavo di poter spiccare davvero il volo, ma col passaggio di categoria cambiai anche allenatore e iniziarono i problemi. Come molti altri compagni di squadra ho avuto problemi col nuovo mister a cui piaceva esercitare il suo potere su di noi, ma mentre altri restavano zitti a me veniva naturale rispondere a tono e così erano più le volte che finivo in panchina a guardare i compagni allenarsi che quelle in cui mi allenavo realmente in acqua. Grazie a lui la mia passione per il nuoto svanì, finendo a stento la stagione decisi di smettere provando con l’ atletica.

 

Quando hai iniziato a partecipare alle gare master?

La prima gara master è stata nel febbraio 2010, 100 delfino a un campionato regionale a Livorno. Ancora non avevo capito a cosa andavo incontro. Pensa che ricominciai a nuotare a ottobre 2009 solo perché avevo bisogno di dimagrire. Ad agosto ero arrivato a pesare 85 chili così iniziai a correre, poi con l’arrivo di ottobre le giornate erano sempre più brutte ed andare a correre con la pioggia mi faceva fatica così iniziai ad alternare corsa e nuoto. Dopo la seconda o la terza volta di nuoto libero mi ricordo che il mister della Sestese mi venne a parlare chiedendomi di entrare nella loro squadra master. Rifiutati subito, ma lui tornò alla carica più e più volte. C’ha messo quasi tre mesi per convincermi perché all’inizio l’idea di tornare a fare gare, di dover tornare a competere proprio non mi andava giù. Alla fine diciamo che mi convinse per sfinimento, ma non ero per niente convinto. Poi gara dopo gara si è riaccesa la passione, ho iniziato ad allenarmi con sempre più voglia e convinzione e così sono arrivati i miglioramenti, i titoli regionali, poi quelli nazionali e per finire proprio pochi giorni fa il titolo europeo.

 

Già, il titolo europeo di Rijeka nella 5 km. Raccontaci.

È stato un titolo inaspettato che mi ha regalato grandissime emozioni. Sono partito con la consapevolezza di potermi giocare il podio, ma non avrei mai pensato di poter tornare a casa con l’oro al collo. Della gara c’è poco da dire, ho avuto sensazioni buone sin dall’inizio, son riuscito a partire forte e a staccare il resto del gruppo degli M30 sin da subito. Ho avuto la fortuna che gli M30 gareggiassero insieme agli M25 e così ho fatto la gara insieme ad Andrea Ferrari e ci siamo aiutati praticamente dal primo all’ultimo metro. Senza di lui non so se sarei riuscito a fare la gara che ho fatto. Dopo la stagione straordinaria che ho avuto è stata la ciliegina sulla torta. Sarà dura ripetere in futuro una stagione del genere, ma state sicuri che ci proverò.

Quali sono le gare in cui ottieni maggiori risultati?

Le mie gare di punta sono 800 e 1500 stile libero. Personalmente preferisco gli 800, sono la gara che riesco a preparare meglio anche se per caratteristiche rendo meglio sul 1500. Il mio punteggio master migliore l’ho fatto proprio sul 1500 con 955 punti quando riuscì ad abbattere il muro dei 17’! Non sono sicuramente un velocista tant’è che i 50 li evito come la peste e anche i 100 cerco di farli il meno possibile. Che poi i velocisti proprio non li capisco, magari ti fai tre ore di macchina per raggiungere il posto della gara e poi ti fai due cinquantini e in meno di un minuto hai già finito tutto. Comunque tolta la velocità mi ritengo abbastanza completo, riesco a nuotare benino tutti gli stili, tant’è che la mia terza gara sono proprio i 400 misti coi quali ho un conto aperto visto che nell’ultima stagione per ben tre volte ho chiuso in 4’50 e spiccioli e penso che un obiettivo del nuovo anno sia proprio quello di abbattere quel muro.

 

Dopo anni da avversari in questa stagione tu e Francesco Viola sarete compagni. Cosa significa questo per te?

È una grande soddisfazione perché oltre ad essere stato un avversario tosto in gara Francesco è anche un grande amico fuori dall’acqua. Per certi versi caratterialmente mi somiglia, in acqua siamo molto competitivi, entrambi un po’ accentratori nelle cose che facciamo, ma abbiamo anche un grande spirito di gruppo e ci piace fare squadra. Siamo anche legati dalla grande passione per il calcio anche se tifiamo due squadre diverse e non vorrei ricordarglielo, ma proprio pochi giorni fa la mia Fiorentina ha battuto proprio la sua Roma… Battute a parte, credo che potremo fare grandi cose insieme, penso che ci stimoleremo a vicenda e che ci toglieremo grandi soddisfazioni.

Continuerai ad essere seguito dal tuo allenatore attuale in quel di Sesto Fiorentino?

Assolutamente sì. E se me lo permetti vorrei spendere due parole su di lui. Intanto, per chi non lo sapesse, il mio allenatore è Marco Bravi e per quel che mi riguarda penso che, a meno che non sia lui a voler smettere di allenarmi, non lo cambierò fin quando non smetterò di nuotare. Tutto quello che ho ottenuto negli ultimi anni, le soddisfazioni che sono riuscito a togliermi, lo devo a lui e sportivamente parlando gli sarò riconoscente per sempre. L’ho già detto più di una volta, ma non mi stancherò mai di ripeterlo, per me è un onore essere seguito da lui.

Conosci già alcuni atleti della Roma Nuoto Master?

Sì ne conosco più di uno. Non avrei mai scelto una società se prima non avessi conosciuto almeno qualche elemento della squadra. Nel corso degli anni ne ho conosciuti più di uno e la cosa che mi ha meravigliato è che son sempre stati tutti molto espansivi e gentili. Su tutti vorrei citare Claudia che da quando ho avuto il piacere di conoscerla per una gara a Bellariva non ha mai smesso di tifarmi e di farmi sentire il suo affetto. Son cose che ti fanno sentire bene.

 

Quali obiettivi hai per questa stagione?

Come prima cosa spero di continuare a far bene come in questi ultimi anni. Poi ho già parlato col mister e l’idea sarebbe quella di mettere da parte per una stagione 800 e 1500 nei quali mi son tolto già diverse soddisfazioni e cercare nuovi stimoli con altre gare che mi piacciono molto. Oltre ad abbattere il muro dei 4’50 sui 400 misti dei quali ho già detto vorrei puntare forte sui 200 delfino. Li ho fatti una sola volta in questi 5 anni, per l’appunto ai regionali, quelli di cui parlavo a inizio intervista. Prima della gara avevo la tensione alle stelle, pensavo addirittura di non riuscire ad arrivare in fondo ed invece una volta che mi sono buttato in acqua è stato qualcosa di inaspettato e ho chiuso in 2’17 senza neanche uscirne stravolto. Penso che se iniziassi a prepararli in maniera specifica potrei togliermi davvero parecchie soddisfazioni. Magari sono troppo ottimista e mi sbaglio, però ci voglio provare! Inoltre insieme a Francesco e ad altri mi piacerebbe provare a battere il record italiano sia della 4×200 stile maschile sia della mistaffetta 4×200 stile, penso che possiamo avere le capacità per farcela.

Sei un tifoso della Fiorentina, sei contento che sia viola la maglia che indosserai?

Sì! Il viola e l’arancione sono da sempre i miei colori preferiti e il caso ha voluto che la Roma Nuoto li avesse entrambi come colori ufficiali. Per quanto riguarda il viola in particolare essendo tifoso da sempre della Fiorentina ed essendo cresciuto con i miti di Batistuta e Rui Costa questo colore è un po’ una mia seconda pelle quindi sarà sempre un piacere poterlo indossare!

Pensi si tratti di una breve parentesi questa nella Roma Nuoto Master o potrebbe trattarsi dell’inizio di un nuovo percorso?

Nella vita non si può mai sapere cosa ci riserva il futuro e non voglio fare promesse da calciatore che il giorno prima giurano amore eterno dicendo che vogliono diventare i capitani della squadra e il giorno dopo si svendono al miglior offerente, ma come ho già detto quando ho scelto la Roma Nuoto l’ho scelta perché ho visto in lei un progetto serio, la voglia di crescere e un gruppo unito e affiatato e l’ho scelta pensando e sperando che per i prossimi anni possa diventare la mia seconda casa.

Cosa vorresti in questa esperienza che invece ti è mancato nella precedente?

Il tifo dei miei nuovi compagni alle gare. Me ne sono accorto alle gare del circuito UISP dove lo scorso anno ho nuotato per il Bibbiena Nuoto. Una grandissima squadra composta da ragazzi d’oro alla quale resterò sempre legato. Avere un gruppo che ti tifa quando sei sul blocco, ti segue, ti urla e ti incita in certi momenti magari più delicati può fare davvero la differenza e darti quel qualcosa in più che con le tue sole forze non riusciresti ad ottenere…

Non mi resta che darti il benvenuto e farti un grosso in bocca al lupo!

grazie mille. Crepi il lupo

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